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Monthly Archives: Maggio 2009

Gli immigrati rendono più di quanto costano

La relazione della Banca d’Italia per il 2008 presenta un quadro dell’immigrazione in Italia già noto. Si tratta di un’immagine variegata: molti studenti, ma troppi di loro in ritardo sul percorso scolastico; molti lavoratori, persino più occupati degli italiani, ma non abbastanza istruiti. Inoltre, sappiamo che gli stranieri stanno oggi perdendo il lavoro più in fretta degli italiani. Insomma, un’immigrazione importante, ma sulla quale bisognerebbe investire, soprattutto in formazione. Spicca tra gli altri un dato particolarmente positivo: gli immigrati rendono per ora più di quanto non costino. Versano il 4% del gettito fiscale e contributivo, mentre assorbono solo il 2,5% delle spese per scuola, pensioni, sanità e altri interventi sociali. Questo ottimistico bilancio si basa su dati 2006, quindi parla di uno ieri, sia pure recente. Proprio per questo la stessa relazione usa prudenza rispetto al domani. Un numero crescente di lavoratori immigrati arriverà a riscuotere la pensione, e potrebbe costituire una piccola onda d’urto sul sistema. Si spera che un numero crescente di figli di immigrati utilizzi e «consumi» istruzione pubblica, e anche questo comporterà costi aggiuntivi. Si deve poi osservare che nel bilancio Banca d’Italia non sono computate le spese che derivano da quella che possiamo definire la parte «scura» dell’immigrazione: ad esempio, i costi dei respingimenti e delle detenzioni nei Centri di identificazione, quelli degli immigrati processati e detenuti.

Ma fortunatamente la Relazione Draghi guarda soprattutto alla parte «chiara» dell’immigrazione. Meno male, una volta tanto è salutare che i riflettori siano puntati su un versante positivo e troppo spesso trascurato: quello degli immigrati che lavorano, studiano, contribuiscono al benessere nazionale. Nel 2008 gli immigrati erano l’8,9% dei lavoratori dipendenti e il 4,5% degli autonomi. Insomma Banca d’Italia ci ha confermato ieri quello che Istat ci aveva detto qualche giorno fa: gli immigrati regolari costituiscono una componente stabile della nostra società, utile, anzi necessaria al suo funzionamento quotidiano: basti ricordare che al 1 gennaio 2009 gli immigrati regolari in Italia erano quasi 4 milioni. 

Purtroppo l’azione pubblica italiana appare oggi prevalentemente, se non esclusivamente, interessata a governare la parte «scura» dell’immigrazione. E lo fa a volte con misure e stili che ci valgono richiami a livello internazionale. Questo comportamento non costituisce soltanto un grave errore strategico sui tempi lunghi, perché non cura gli italiani di domani, ma è un abbaglio anche sui tempi brevi. Questa maggioranza così attenta agli umori della opinione pubblica, così pronta a cogliere le paure e gli spaesamenti degli italiani di fronte all’immigrazione, non si è accorta che nel Paese ci sono anche disponibilità e aperture. Un recente sondaggio svolto in vari Paesi europei e negli Stati Uniti rileva in Italia un persistente favore a concedere il voto locale agli immigrati, una larga maggioranza (79%) propensa a rendere più facili gli ingressi per studio e per lavoro, una schiacciante maggioranza (90%) contro la discriminazione, e (86%) che appoggia l’idea di combattere l’immigrazione clandestina destinando maggiori aiuti ai paesi svantaggiati. Peccato che l’Italia dia solo un misero 0,11% del suo Pil, e si trovi così in fondo alla lista dei donatori. Insomma una politica che si occupasse non solo di punire i comportamenti illegali, ma anche di valorizzare e premiare i molti immigrati onesti e produttivi, non solo gioverebbe all’Italia di domani, ma non dispiacerebbe neppure ai suoi elettori di oggi. 

Fonte: http://www.lastampa.it

IMMIGRAZIONE – COMUNITA’ PAPA GIOVANNI PAOLO XXIII SULLA MODIFICA DELL’ART.6

 29 maggio 2009 – La Comunità Papa Giovanni XXIII esprime il proprio sdegno  in merito alla modifica dell’art.6  T.U. sull’immigrazione che impone all’Ufficiale di Stato Civile, prima di eseguire le eventuali registrazioni,  la verifica della regolarità del soggiorno del denunciante.

    Immediata conseguenza, infatti, è che l’Ufficiale dello Stato Civile non potrà registrare la nascita di quei bambini, i cui genitori non sono in possesso di un valido titolo di soggiorno.

  “Non possiamo tacere di fronte a questa palese ingiustizia che viola il diritto del minore alla propria identità, alla cittadinanza, alla propria famiglia, al nome! Il rischio gravissimo è che si possa verificare lo scempio dei “bambini trasparenti”a rischio sotto molteplici profili.” Sottolinea la nota.

  Sono norme incostituzionali perché in palese contrasto con i diritti inviolabili della persona (art.2 Cost)!La Comunità si appella al Senato della Repubblica perché intervenga, modificando questa norma, a tutela dei diritti di tutti i minori.

Fonte: http://www.italiannetwork.it

CALABRIA/IMMIGRATI: LOIERO, LEGGE ACCOGLIENZA ESEMPIO VIRTUOSO

(ASCA) – Catanzaro, 29 maggio 2009 – ”Con la legge sull’accoglienza proposta dalla Giunta e approvata all’unanimita’ dal Consiglio regionale, la Calabria si pone come un esempio virtuoso in tema di accoglienza, in controtendenza alle politiche nazionali”. E’ soddisfatto il presidente della Regione Calabria, che questa legge l’ha voluta, ”sapendo di interpretare il sentire comune dei calabresi, come dimostra la convergenza di centrodestra e centrosinistra che hanno licenziato la legge in pochi minuti”.

Per Loiero, ”se il Paese parla un’altra lingua, e sui binomi immigrazione-illegalita’, immigrazione-respingimento violenta la tradizione di accoglienza di un popolo di emigranti, la Calabria imbocca la via opposta. Non si tratta di buonismo – chiarisce Loiero – ma di senso dello Stato e di rispetto della Costituzione che impone di accogliere rifugiati politici e richiedenti asilo”.

”Terra di frontiera, primo approdo per migliaia di disperati – secondo il presidente Loiero – la Calabria in questi anni ha dimostrato una sorta di vocazione all’accoglienza. Per cui la legge approvata non nasce a tavolino, ma e’ nata invece sul campo, dalle esperienze ultime dei comuni di Riace, Caulonia e Stignano, che hanno accolto decine di rifugiati, che trovano un antecedente a Badolato, paese che anni fa ha aperto il borgo antico, disabitato, a una comunita’ curda la quale si e’ integrata e lo ha riportato in vita”.

”C’e’ un aspetto sociale ed economico, dunque, che non bisogna sottovalutare – aggiunge Loiero – che rende l’accoglienza conveniente, obiettivo che la legge persegue, come ha dimostrato l’arrivo dei rifugiati nella Locride. In effetti, centri storici spopolati sono tornati a nuova vita e la presenza di immigrati mette in moto processi economici che offrono nuove speranze agli abitanti di questi borghi. A Riace, per esempio, s’e’ messa in moto una piccola economia dell’accoglienza e, fenomeno da sottolineare positivamente, dieci giovani emigrati sono rientrati in paese avendo trovato occupazione”.

Fonte: Agenzia Asca

Immigrati, maratona no-stop Martini: «Ci vuole equilibrio»

28 maggio 2009 – Una maratona non-stop a partire da lunedì mattina, con una discussione a oltranza durante la notte e anche il giorno successivo se necessario, per arrivare all’approvazione della proposta di legge regionale sull’immigrazione. È quanto deciso dalla conferenza dei capigruppi per arrivare alla definitiva approvazione del provvedimento, dopo che l’ostruzionismo del Pdl ha notevolmente rallentato i lavori d’aula e richiesto già due intere sedute.

MARTINI – «Fare ostruzionismo fa parte delle regole del gioco e delle prerogative dell’opposizione ed è una scelta che rispetto. Ma appartiene alle stesse regole anche la volontà di una maggioranza convinta e compatta che vuole votare il testo di legge sull’immigrazione al più presto. All’opposizione chiediamo più equilibrio, per il buon andamento del Parlamento regionale e delle relazioni istituzionali, e più coerenza: a Roma il governo chiede più poteri e taglia a colpi di fiducia il dibattito parlamentare; in Toscana invece il centrodestra si comporta nella maniera esattamente opposta». A parlare è il presidente della Regione Toscana Claudio Martini. «Riprenderemo serenamente e con determinazione il dibattito lunedì prossimo nell’aula del Consiglio – aggiunge Martini – con l’obiettivo di condurre in porto una legge di civiltà e di giustizia, che, nel dare diritti agli immigrati regolari, rafforza la sicurezza di tutti i toscani e consente di fronteggiare meglio il fenomeno dell’immigrazione irregolare. Insomma, come ho già avuto modo di dire, in Toscana non faremo morire nessuno di fame, nè gli faremo mancare le cure mediche di cui ha bisogno o un tetto sotto cui dormire d’inverno. La nostra legge apre una pagina nuova nelle politiche sociali per tutti i toscani perchè allarga la platea dei servizi sociali, come abbiamo già iniziato a fare per gli anziani non autosufficienti».

IL PDL – «La sinistra non è padrona delle istituzioni: quando le sue scelte mettono in discussione principi fondamentali dell’ordinamento giuridico e della ordinata e civile convivenza è inevitabile ostacolarne i propositi». Lo affermano i capigruppo di Fi-Pdl, Alberto Magnolfi, e di An-Pdl, Roberto Benedetti, in merito al dibattito sulla proposta di legge sull’immigrazione. «Grazie alla nostra battaglia consiliare che proseguirà nel rispetto rigoroso del regolamento – spiegano Magnolfi e Benedetti – la Toscana oggi è più consapevole del fatto che la maggioranza di sinistra vuole farne la terra di elezione di tutti i clandestini. Una scelta dissennata, frutto di una cultura politica confusa ed approssimativa, che confonde la retorica dei buoni sentimenti con la responsabilità di governare nel rispetto della legalità costituzionale e dei diritti dei cittadini».

Fonte: http://www.corrierefiorentino.corriere.it

NON HO MAI AVUTO RAPPORTI PICCANTI

“Io non ho mai piu’ detto niente di niente. Ho risposto, da subito, alla sola domanda se avessi mai avuto ‘rapporti piccanti’. E ho risposto: ‘assolutamente no’. Ci ho messo anche il carico del giuramento sui miei figli. Non ho mai piu’ detto assolutamente niente. E invece guardate che cosa tocca leggere su certi giornali…”. Sono le telecamere di Sky a registrare queste parole di Silvio Berlusconi durante la firma di un protocollo per l’Abruzzo a palazzo Chigi. Commentando, dunque, il ‘caso Noemi’, il presidente del Consiglio introduce le sue osservazioni con un “c’e’ qualcuno che ha domande da farmi?”.

Immigrati: Le proposte della Commissione europea al Consiglio Ue

Lettera di Barrot su Frontex, asilo e cooperazione con Nordafrica

Bruxelles, 27 magiApcom- La Commissione europea, riunita oggi a Bruxelles, ha avuto un dibattito d’orientamento sui problemi dell’immigrazione illegale e dell’asilo, in vista della riunione del Consiglio Ue dei ministri degli Affari interni e di Giustizia che affronterà questi temi il 4 e 5 giugno a Lussemburgo. Il commissario alla Giustizia, libertà e sicurezza, Jacques Barrot, invierà ai ministri una lettera in cui si traggono le conclusioni del dibattito e si formulano alcune proposte, in particolare, come ha spiegato il portavoce del commissario Michele Cercone, per quanto riguarda tre punti: il rafforzamento delle operazioni di Frontex (l’Agenzia Ue per il controllo delle frontiere esterne); la cooperazione con i paesi di provenienza e di transito per arginare e gestire i flussi dell’immigrazione illegale; e i problemi dell’asilo (dove e come procedere all’esame delle domande e alla concessione dello status di rifugiato, come redistribuire l’onere dell’accoglimento fra i diversi Stati membri). Per quanto riguarda Frontex, la Commissione propone una migliore definizione delle operazioni congiunte di pattugliamento marittimo, con una sorta di ‘guida’ con le istruzioni per condurle. Si vuole, in sostanza, evitare nuovi casi come quello del mercantile turco Pinar, stabilendo in anticipo dove dovranno essere sbarcati (e quindi sotto la responsabilità di quale Stato membro), i migranti illegali salvati in Mediterraneo, in base alla zona marittima in cui sono stati recuperati. Un’altra proposta che la Commissione sottoporrà all’attenzione dei ministri dei Ventisette è quella di usare i mezzi di Frontex (navi e aerei messi a disposizione degli Stati membri) anche per effettuare, almeno in certi casi, i rimpatri degli immigrati clandestini espulsi. In questo caso, tuttavia, un elemento di incertezza sta nella scarsità delle risorse attuali dell’Agenzia, che avrebbe bisogno di nuovi finanziamenti per assumere questa nuova ‘missione’ aggiuntiva.

Schifani: Gli immigrati devono essere una risorsa, non una minaccia

Chi entra deve essere accolto perchè lavora onestamente 


Milano, 27 maggio 2009  – Per contribuire a creare una “società migliore”, dice il presidente del Senato, Renato Schifani, “l’immigrazione è e deve essere una risorsa, non una minaccia alla sicurezza dei cittadini”. Parlando alla presentazione del libro di Antonio Sciortino, ‘La famiglia cristiana – una risorsa ignorata’, Schifani ha sottolineato che “gli immigrati contribuiscono con il loro lavoro a colmare gli spazi che gli italiani hanno definitivamente abbandonato”, per esempio i lavori in agricoltura, le funzioni di colf e badanti, e costituiscono “una grande risorsa umana ed occupazionale ormai riconosciuta da tutti”. Schifani ribadisce però che “la piena integrazione si attua solamente con ingressi regolari e regolamentati; il rispetto della legalità, delle nostre leggi e delle nostre tradizioni appare – ha proseguito Schifani – una condizione necessaria per una corretta e reale integrazione sociale con chi proviene da lontano per lavorare onestamente”. “La rigorosa osservanza delle nostre leggi – osserva la seconda carica dello Stato – contribuisce a prevenire quegli episodi di assunzioni illegali denunciati dall’autore e consente ai lavoratori assunti di poter vedere riconosciuti i propri diritti alla stregua di quelli dei lavoratori italiani”. Schifani dice no, quindi, “ad una immigrazione clandestina che alimenta i traffici della criminalità. Chi entra nel nostro Paese deve essere accolto perchè lavora onestamente. Non deve esserci spazio per chi vuole delinquere”. 

Fonte: Agenzia Apcom

IMMIGRAZIONE: UE PREPARA REAZIONE COMUNE A EMERGENZA

BRUXELLES  26 maggio 2009 – Il fenomeno dell’immigrazione colpisce soprattutto cinque paesi del Mediterraneo, Italia, Spagna, Malta, Cipro e Grecia e i loro sistemi di gestione sono sottoposti ad una pressione ”eccezionale” alla quale l’Ue deve rispondere a lungo termine con una reazione ”strutturale”. 

E’ quanto afferma il documento di lavoro, del quale l’Ansa ha preso visione, sul quale stanno lavorando i tecnici e che approdera’ domani sul tavolo dei commissari Ue, in vista del Consiglio Interni della prossima settimana. In particolare la Commissione propone, oltre ad un uso ottimale dei vari fondi europei, una iniziativa per promuovere in modo coordinato uno sforzo ”volontario” di solidarieta’ con gli Stati Ue piu’ esposti per redistribuire le persone che hanno ottenuto la protezione internazionale e punta molto sulle relazioni con i Paesi del sud del Mediterraneo, in particolare la Libia. 

Bruxelles propone tra l’altro di lavorare con Tripoli ad un programma di cooperazione e di promuovere relazioni con l’alto commissariato per i rifugiati per sviluppare in loco un dispositivo di accoglienza di chi richiede asilo secondo ”i piu’ alti standard internazionali’.

Fonte: Agenzia Ansa

Frattini: “Mai più un altro caso-Pinar Libia pronta a collaborare con l’Unhrc”

Roma, 26 magGIO 2009 – Sulla gestione dei flussi di clandestini, l’obiettivo comune dell’Italia e di Malta è “evitare” che si ripeta un caso simile al ‘Pinar’, la nave cargo che il 20 aprile scorso ha attraccato al porto di Lampedusa con 140 clandestini che aveva salvato in mezzo al mare, diventando oggetto di una contesa diplomatica tra Italia e Malta.

In una conferenza stampa alla Farnesina al termine di un colloquio con il collega maltese Tonio Borg, il ministro degli Esteri Franco Frattini ha precisato che “evitare che avvenga” un altro Pinar è proprio il traguardo dell’azione di “pattugliamento congiunto” in corso “vicino alle coste libiche”, visto che “il 90 percento” del clandestini che sbarcano in Italia viene dalla Libia.


“Ci rifiutiamo di risolvere
 questo problema se l’Europa sta ferma – ha detto ancora Frattini – Non abbiamo alternative a una soluzione Ue”.

 

LA DISPONIBILITA’ DELLA LIBIA

 La Libia è disposta a “lavorare con l’Unhcr e a far fare all’ufficio di Tripoli (dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati, ndr) un passo avanti, cioè il suo accredito formale”, ha poi annunciato il ministro degli Esteri, sottolineando che questo “passaggio importante” permetterà all’Unhcr di gestire le domande dei richiedenti asilo direttamente sul suolo libico.

Soltanto in questo modo, è convinzione comune di Frattini e Borg, sarà possibile smistare i flussi di richiedenti asilo fra paesi Ue favorendo il ‘burden-sharing’, letteralmente la ‘condivisione del peso’ fra europei dei flussi migratori africani.

Fonte: http://www.quotidianonet.ilsole24ore.com

Daniele Venturi dei Papaboys pianta un albero della pace in Israele.