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L’IMPEGNO DEL SEI (UGL) SULL’IMMIGRAZIONE – INTERVISTA CON IL PRES.LAGAMBA – PRESENTATA ALLA CAMERA LA PROPOSTA DI UN ALBO PROFESSIONALE DEI MEDIATORI INTERCULTURALI

CHE TU SIA SEMPRE ‘IL BENVENUTO’

Benvenuto!
Se ti ho conosciuto da poche ore
e mi ricordo anche a fatica il tuo nome.

Benvenuto!
Se sei arrivato tra mille casini e tempeste
in questa terra che ti può ospitare.

Benvenuto!
Se ancora non ti conosco
ma ho voglia di darti una pacca sulle spalle.

Benvenuto! E Grazie!
Se mi farai riconoscere Gesù
che mi cerca ancora attraverso di te!

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La situazione dell’immigrazione in Italia  è caratterizzata da diverse problematiche sulle quali è impegnato il SEI, Sindacato Emigrazione Immigrazione della UGL, al cui Presidente Luciano Lagamba, ItaliaLavorotv/Italian Network  (video online www.italiannetwork.it) ha posto alcune domande a latere della presentazione alla Camera, da parte dell’On. Aldo di Biagio, esponente del PDL all’Estero, della proposta di legge di istituzione di un Albo professionale dei mediatori culturali.

“C’è molta disinformazione e paralizzazione sul problema sicurezza, un problema collegato all’immigrazione, quando poi chi delinque in realtà non è esclusivamente l’immigrato. Al contrario gli immigrati contribuiscono, creando un valore per il nostro paese pari al 9,%  del prodotto interno lordo, contribuiscono a dare quel welfare quella assistenza alle famiglie cosa che di regola dovrebbe fare lo stato” ha spiegato La Gamba, che ha presentato una proposta  di legge bipartisan per quanto riguarda l’istituzione dell’albo dei mediatori culturali, un’iniziativa che percepisce una precisa richiesta: la valorizzazione di questa figura.

“La figura del mediatore culturale nasce con la legge Bossi-Fini, – ha aggiunto La Gamba – già all’epoca si faceva avanti l’esigenza di costruire una figura che potesse fare da ponte tra gli italiani le istituzioni e gli immigrati, purtroppo, come sempre accade nel nostro paese, tutto quello che è originale propositivo e utile alla nostra società non viene portato a termine.”

Quanto ai mediatori culturali: “Persone che hanno contribuito all’inserimento di oltre 4 milioni di immigrati, 500 mila africani, 1 milione di musulmani…non c’è per loro un riconoscimento ufficiale,  intanto c’è una formazione difforme da nord a sud o viceversa, non c’è un percorso univoco, e c’è necessità di un riconoscimento. Abbiamo immaginato di avere dei mediatori culturali che possano essere impiegati in ambito sanitario, nelle relazioni con il pubblico in genere…per facilitare la presenza degli immigrati.”  “Una figura fondamentale” afferma Lagamba.

Lagamba non nasconde il disagio del SEI a fronte dei tanti limiti imposti dal ddl sicurezza, molti dei quali riguardano anche i minori. Per non parlare dell”’obbligo da parte dei medici di denunciare i clandestini – ha sottolineato il presidente della Sei, che definisce “proposte demagogiche da respingere al mittente, perché non credo esista davvero questo problema di ordine pubblico”. E prosegue “gli immigrati non mangiano gli italiani nè viceversa”.  Quindi “la sicurezza riguarda immigrati e italiani.”

“Noi abbiamo portato avanti alcune iniziative di protesta, – ha fatto presente Lagamba – abbiamo festeggiato il 18 dicembre, a Palazzo Chigi, la Giornata Internazionale dell’Emigrante, con un presidio che chiamava l’attenzione su queste norme restrittive e antidemocratiche. Condividiamo senza ombra di dubbio i punti su cui si batte l’opposizione, perché sono proposte che ledono la dignità umana in questa situazione economica già drammatica, che coinvolge sia i cittadini italiani, ma soprattutto quelli stranieri, la catena debole della nostra società.

All’interno del UGL abbiamo creato appositamente questo sindacato, che non è sicuramente a scopo di lucro, infatti per l’iscrizione non abbiamo fatto pagare neanche un euro, l’abbiamo fatto come servizio per le persone più deboli. E quello che facciamo, e che faremo costantemente,  è intervenire in difesa di queste popolazioni, lo facciamo quotidianamente quando ci è possibile, quando ci danno la possibilità di portare avanti le nostre istanze, anche se purtroppo in questo periodo si registra una totale assenza di dialogo, vorremmo che il Governo ci ascoltasse, e non intervenisse solo con interventi tampone, ma ovviamente nessuna organizzazione è fortunata.”

“Molto spesso la Sei agisce in loco, nei paesi di provenienza, specialmente nei casi  che riguardano immigrati provenienti dai paesi più difficili, come la Nigeria, – ha aggiunto Lagamba – paesi che soffrono di ritardi strutturali, ma sono ricchi di cultura. Abbiamo aperto una sede lì, un’altra ad Islamabad, in Pakistan, dove ci sono problemi di sicurezza, ma le assicuro che, quando ci sono stato, non ho mai temuto. Inoltre, ad Islamabad ci sono in corso anche iniziative con i parlamentari, presenteremo a breve una guida tradotta in urdu. In realtà con queste sedi cerchiamo di facilitare la vita degli immigrati che sono nel nostro paese, se hanno bisogno di un documento o di qualsiasi cosa…, perché per loro è difficile raggiungere il loro paese, e per farlo devono contattare agenzie un po’ particolari che implicano determinati costi e magari poi il documento non gli arriverà mai.

Oltre a questa funzione, teniamo i contatti con le ambasciate e i consolati italiani per svolgere pratiche per loro vitali, l’immigrato conduce una vita difficile in un paese straniero, in condizioni di solitudine, senza un familiare o un amico accanto.” ha conlcuso il Presidente del SEI UGL. “Questi sforzi che facciamo, autonomamente e senza alcun tipo di appoggio finanziario, servono a semplificare la loro vita”.

Fonte: www.italiannetwork.it


1 commento

  1. edelqueen garcia ha detto:

    sono di nazionalita filippina,in italia dal anni 80,con cittadinanza italiana.tre anni di universita’ in BS PSYCHOLOGY al paese di origine.18 anni circa forse piu’ di esprerienza lavorativa nei campi dei giornali ( diffusione editoriali ) parlo inglese americano, italiano e genovese.attualmente domiciliato in provincia di mantova. nella mia quotidianita’ assisto stranieri con difficolta’ sia a livello elementare a leggere le bollette da pagare,communicazione scolastiche dei figli,semplice avviso dai uffici pubblici, istruzione o indicazione dove andare o cosa deve fare ……a un determinata sittuazioni ….ecc..ecc… e mi chiamano tutti mamma.perche io aiuto con cuore senza un minimo di interese alle cose materiali o economico.e guai se mi porti un caffe….sarebbe costretto a berlo davanti a me,perche’ non tollero compensi. e per quello mantengo il massimo rispeto. e questo fanno una passa parola.vedi io non ho una laurea come un mediatore culturale dovrebbe avere. me ritengo che nel mio piccolo…io sono gia’.ma non mi dispiacerebbe avere un posto per loro…non sarebbe male. grazie per aver mi letto. thanks for this site.am greatful that this exist. queenie

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