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La Commissione Ue presenta l’agenda europea per l’integrazione. Obiettivo: permettere ai migranti la partecipazione a tutti gli aspetti della vita collettiva.

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Permettere la piena partecipazione dei migranti a tutti gli aspetti della vita collettiva in Europa. È questo l’obiettivo dell’Agenda europea per l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi presentata dalla Commissione europea.
Secondo il documento, le autorità a tutti i livelli, nazionali e sovranazionali, debbono “assicurarsi che i migranti godano degli stessi diritti e abbiano le stesse responsabilità dei cittadini dell’Ue”. In particolare va tenuta in considerazione che “la discriminazione e il mancato riconoscimento dell’istruzione e dell’esperienza acquisite al di fuori dell’Ue sono alcuni degli ostacoli che pongono i migranti a rischio di disoccupazione, sottoccupazione e sfruttamento”.
L’Agenda sottolinea inoltre che l’integrazione deve iniziare nei luoghi in cui le persone si incontrano ogni giorno (posto di lavoro, scuola, spazi pubblici, ecc.). Le misure volte a rafforzare la partecipazione democratica potrebbero comprendere la formazione e il mentoring, l’agevolazione del voto dei migranti in occasione delle elezioni comunali, la creazione di organismi consultivi locali, regionali e nazionali o anche la promozione dell’imprenditorialità, della creatività e dell’innovazione.
Prioritario anche favorire le competenze linguistiche che “aprono le porte a migliori opportunità di lavoro, favoriscono i contatti sociali e assicurano indipendenza ai migranti”. Un aspetto questo particolarmente importante per le donne immigrate, che altrimenti possono ritrovarsi relativamente isolate. L’Agenda europea per l’integrazione sottolinea che la formazione linguistica e i programmi di accoglienza devono essere accessibili finanziariamente e geograficamente.
Il documento chiede una stretta collaborazione tra i governi nazionali, che rimangono responsabili della definizione delle loro politiche di integrazione, le autorità locali o regionali e gli attori non statali, che spesso sono competenti per l’attuazione concreta delle misure di integrazione. L’Ue sostiene tali misure attraverso i suoi strumenti, e i prossimi finanziamenti dell’Ue potrebbero riguardare in modo più specifico la promozione dell’integrazione a livello locale.
L’Agenda, si legge nel testo, risponde ad una richiesta del programma di Stoccolma, in cui si invitava la Commissione a rafforzare il coordinamento e migliorare gli strumenti e le strutture per lo scambio di conoscenze in materia di integrazione.
Essa si fonda sulla nuova base giuridica introdotta dal trattato di Lisbona per gli incentivi e il sostegno agli interventi degli Stati membri volti a promuovere l’integrazione dei cittadini di Paesi terzi soggiornanti legalmente, esclusa l’armonizzazione della legislazione.


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